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Il registro cronologico di carico e scarico: cos’è?

Uno dei registri di contabilità più importanti dei rifiuti, è proprio quello dedicato al carico e allo scarico di questi. Questo documento rappresenta la prova della tracciabilità dei rifiuti, della produzione e del loro reinserimento nel ciclo economico, attraverso il recupero, lo smaltimento e il riutilizzo. All’interno del registro sono annotati tutti i possibili movimenti dedicati allo scarico e al carico dei rifiuti. Quando ci si riferisce al carico si intende il momento di produzione del rifiuto: quando un’attività si “carica” di alcuni rifiuti, deve inoltre provvedere anche allo smaltimento, quindi allo scarico presso un qualsiasi trasportatore. Le attività di carico devono essere annotate nell’arco di dieci giorni lavorativi dalla data della corretta collocazione del rifiuto presso un deposito temporaneo. Prima del suo utilizzo inoltre il registro deve essere vidimato presso la camera di commercio, dove risiede l’unità del produttore dei rifiuti.

Da cosa è composto il registro?

Il registro è costituito da una prima faccia dove è necessario inserire i dati più generali e anagrafici del produttore di rifiuti, tra cui:

  • La residenza e il domicilio, indicando la sede legale della ditta;

  • Il codice fiscale dell’azienda;

  • Il nome della ditta e la motivazione sociale dell’azienda;

  • L’attività svolta;

  • L’ubicazione dell’esercizio;

  • La tipologia di attività;

  • La registrazione, facendo attenzione ad inserire il numero e la data della registrazione, insieme alla data di quando si compila l’ultima registrazione del registro carico/scarico.

  • La tipologia del rifiuto e le sue caratteristiche, con i relativi dati informativi.

Il carico nello specifico

Nel dettaglio, l’operazione di un carico, ovvero di quando viene prodotto un rifiuto all’interno di un’azienda, richiede in primo luogo un’operazione di riferimento.  Nell’indicazione “numero dell’operazione”, è necessario inserire il numero dell’operazione. In questo scenario, un carico e la data dell’operazione prevedono l’inserimento del numero dell’operazione: se per esempio si sta producendo un rifiuto nel 2018, l’operazione legata al rifiuto sarà la 1/08. Di estrema importanza è anche l’indicazione legata allo stato fisico del rifiuto, che può essere un solido pulverulento, un solido non pulverulento, un rifiuto fangoso palabile o un rifiuto liquido. Se il rifiuto è categorizzabile come pericoloso, allora bisogna, con l’indicatore HP, valutare la corrispondente pericolosità del rifiuto.  Infine, all’interno della sezione del carico, è presente una colonna dedicata alla quantità del rifiuto prodotto, da inserire in kilogrammi. Il registro carico e scarico dei rifiuti, viene realizzato dall’attività di NovaEcologica, che da sempre si occupa sul piano burocratico e non solo, della gestione e dello smaltimento dei rifiuti.