Suggestive tanto fuori quanto dentro, le biblioteche italiane, ancora oggi, rappresentano un luogo d’incontro e di scambio culturale. Il patrimonio librario che custodiscono è immenso, caratterizzato da volumi di testo attuali e altri meno, garantendo tanto ai lettori quanto ai curiosi, una selezione di opere molto vasta. Queste istituzioni fanno da sfondo ad eventi, a conferenze, a mostre ed esposizioni, rappresentando a tutti gli effetti un modello per la promozione culturale, ed offrono l’incredibilità opportunità di incontro tra autori e lettori. Ma quali sono le biblioteche più grandi d’Italia?
Se si prende in considerazione il numero di volumi, al primo posto c’è la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze: fondata nel 1714, ad oggi conserva oltre otto milioni di testi, tra i quali codici medievali ed una vasta raccolta di periodici. La BNCF, inoltre, è nota per essere, insieme alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, il cuore pulsante del sistema bibliotecario italiano. Quest’ultima svolge un ruolo fondamentale nel sistema bibliotecario italiano poiché è uno degli istituti predisposto alla conservazione del patrimonio bibliografico nazionale. Tra le altre attività della BNCR, vi sono la raccolta e la conservazione del libro contemporaneo e la promozione della lettura, grazie anche all’ampio spazio lettura di cui essa dispone.
Dando un’occhiata in altre città, facilmente individuabili sono la Biblioteca Ambrosiana di Milano (1609), prestigiosa perché conserva delle opere di Leonardo da Vinci e del Caravaggio, oltre che di altri grandi personaggi come le opere di Beccaria, recentemente oggetto di una mostra. La sua attività principale è quella di rappresentare una risorsa fondamentale per la ricerca accademica. Un’altra biblioteca nota ai più esperti ma forse meno ai curiosi, è sicuramente la Biblioteca Marciana di Venezia: fa parte del Palazzo della Libreria ed è una delle biblioteche più antiche d’Italia e vanta quasi un milione di testi. La facciata, progettata da Jacopo Sansovino, è essa stessa di una straordinaria bellezza architettonica.
Nell’elenco delle biblioteche che conservano il maggior numero di testi, vi è la Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli, che può vantare anche in questo caso oltre un milione di volumi. Da nord a sud, la penisola italiana può contare un numero considerevole e quelle elencate sono solamente alcune tra le più grandi e significative d’Italia.
Chi lavora nelle biblioteche?
Se da un lato si va a tratteggiare le qualità della biblioteca come patrimonio culturale, dall’altro è impossibile non parlare di coloro che hanno scelto di lavorare in una biblioteca. Questi centri si reggono anche grazie ad una figura che spesso passa in secondo piano e alla quale si dà troppa poca importanza. Colui che si occupa dell’organizzazione e della valorizzazione dei beni librari è il bibliotecario. Questa figura si dedica all’acquisto dei libri e alla loro catalogazione all’interno di una biblioteca, si occupa dell’organizzazione delle mostre, delle conferenze e fornisce informazioni e consulenze bibliografiche agli utenti. Il bibliotecario, inoltre, individua, qualora ce ne sia bisogno, quali testi hanno bisogno di essere aggiornati e quali hanno necessità di una differente conservazione. Egli è una figura cruciale per il buon funzionamento della biblioteca perché, con le sue competenze e la sua dedizione, fa sì che il loro patrimonio culturale, storico e scientifico non vada perduto ma anzi, sia accessibile a tutti, non più in formato esclusivamente cartaceo ma anche online.
Professioni bibliotecarie
Le biblioteche offrono numerose opportunità di lavoro per professionisti con competenze diverse. Il bibliotecario è la figura centrale, responsabile della catalogazione, gestione e conservazione dei libri e dei materiali digitali. Deve avere conoscenze in biblioteconomia, archiviazione e tecnologie dell'informazione. Accanto a lui operano gli archivisti, specializzati nella conservazione di documenti storici e rari, e i documentalisti, che si occupano di raccogliere e organizzare informazioni per aziende o istituzioni. Nelle biblioteche moderne lavorano anche esperti di digitalizzazione e tecnologie, impegnati nella creazione di archivi digitali e nella gestione di database complessi. Gli addetti al servizio utenti forniscono supporto ai lettori, aiutandoli nella ricerca e nell'uso delle risorse disponibili. In alcune strutture si trovano anche animatori culturali, che organizzano eventi, letture e laboratori per coinvolgere la comunità. Lavorare in biblioteca significa contribuire alla diffusione della conoscenza e alla valorizzazione del patrimonio culturale.