Il sistema di comunicazione attuale, fatto di internet, social media, TV e mass media ha in realtà origini che risalgono persino al 51 a. C. anno in cui Marco Tullio Cicerone divenne proconsole della Cilicia. L’oratore, nonostante l’importante promozione ottenuta, temeva di restare fuori dalla politica di Roma. Per questa ragione teneva costantemente contatti epistolari con i “familiares” così da ottenere informazioni e novità riguardo argomenti di varia natura, oltre a rimanere sempre aggiornato sulla situazione politica della città. Talvolta le lettere erano indirizzate a persone diverse e quindi venivano lette di fronte al pubblico oppure letteralmente “postate” per essere fruibili da tutti. Questa è una chiara dimostrazione di come proprio Cicerone sembra essere il precursore degli attuali social media come Facebook o Twitter.
San Paolo, Lutero e gli antichi “social” in voga in passato
San Paolo fu il primo a ricercare “followers” tra le diverse comunità cristiane. Martin Lutero, invece, fu uno dei primi a dare vita al marketing virale con le sue “95 Tesi” che, nonostante proibite e perseguitate dalla censura, riuscirono a diffondersi sempre di più. Un antenato della piattaforma Tumblr era presente alla corte dei Tudor. Si trattava di uno strumento che cortigiani e nobili utilizzavano per comunicare tra citazioni e poesie, trattando argomenti leggeri, un po’ come avviene oggi nei blog o nelle pagine social quando si parla di film o serie televisive. Durante l’Illuminismo, botteghe e caffè erano considerate luoghi dove si perdeva tempo, come succede oggi quando si pensa al tempo che si trascorre online, ma in realtà è proprio là che uno dei movimenti più importanti della storia ha preso vita.
I nuovi sistemi di comunicazione, non sono poi così recenti
Le prime società scientifiche furono quelle a creare un vero e proprio “embrione” dell’Internet. Gli accademici erano soliti a fitte corrispondenze gli uni con gli altri per parlare di risultati di ricerche e studi per restare aggiornati. Le tecnologie, quindi, non hanno praticamente dato vita ad alcuna novità, a nessun nuovo modo di comunicare. Allo stesso modo, i social non sembrano una innovazione così evidente se paragonata alle abitudini di Cicerone o di San Paolo. Secondo studi e ricerche, oggi, la comunicazione sarebbe diventata di tipo centralizzato ed impersonale e quindi l’invio delle newsletter da parte di aziende come Ediscom, passa attraverso una sorta di ritorno all’epoca pre-industriale con le informazioni e le notizie che vengono trasmesse attraverso scambi tra persone.
“New” media o media “classici”?
Vista la storia e le diverse testimonianze, forse si dovrebbe parlare di social media “classici” e non tanto di nuovi. Certo, ovviamente oggi il traffico e la mole di informazioni che si scambiano quotidianamente in pochi secondi non è neppure lontanamente paragonabile agli scambi letterari ed epistolari che avvenivano in epoca latina o nel Settecento. Nonostante questo, però, i meccanismi e le reazioni sulla società non sono poi così diversi dagli “antichi” social. La natura umana, del resto, è puramente sociale. Gli umani sono individui che amano sapere novità, sono curiosi e bramano di conoscere aggiornamenti e persino pettegolezzi. Internet non è un colpevole, ma soltanto uno strumento, un mezzo attraverso il quale comunicare argomenti e tematiche da sempre attuali. Oggi quando si scrive un post su Facebook oppure si pubblica un Tweet si esprime la voglia di dire la propria opinione, cercando approvazione e condivisione.